giovedì 12 giugno 2014

Dalla Rossani al Castello, riprendiamoci la città!

Alberi abbattuti e nuove costruzioni, deturpamento del territorio e del paesaggio storico: una storia che la città di Bari, non unica in Italia, conosce fin troppo bene. A pochi metri dal Castello Svevo, nel cuore di Bari Vecchia antistante al porto, sono in corso i lavori per realizzare l’ampliamento della sede degli uffici del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche di Puglia e Basilicata. Una storia di emarginazione e speculazione che a Bari Vecchia comincia con la deportazione degli abitanti verso i quartieri-dormitorio nel secondo dopoguerra, continua con decenni di abbandono nelle mani della criminalità organizzata, per arrivare alla grande “riqualificazione” degli ultimi anni che ha spaccato il territorio destinandone una cospicua parte alla speculazione imprenditoriale e lasciandone il resto in condizioni sempre più precarie (dall’accesso discontinuo all’acqua, le minacce continua alla scuola e al presidio sanitario del quartiere).Una storia che oggi si ripete non rispondendo ai bisogni e ai desideri della popolazione che quel territorio lo abita ma ancora alle esigenze del “mattone” e del profitto nonostante le decine di edifici di proprietà pubblica lasciati al degrado. Una speculazione che trova ancora complici e corree le istituzioni, che si confermano slegate dal tessuto sociale e totalmente organiche alle logiche di mercificazione dei territori, rendendosi indistinguibili da una qualunque impresa privata. Un meccanismo che attraversa trasversalmente la città e lega a doppio filo Bari Vecchia alla storia e al presente dell’ex Caserma Rossani, uno spazio di proprietà comunale lasciato per decenni all’abbandono e oggi sotto minaccia di un ulteriore progetto deciso nel chiuso delle stanze del potere. Uno spazio che dal primo febbraio è vissuto e animato da chi ha scelto di non aspettare che i problemi vengano risolti dall’alto di una poltrona ma si fa promotore e artefice del cambiamento della propria città, prendendosene cura in prima persona. Il 14 giugno saremo in piazza, ancora una volta, contro chi devasta i territori e specula sulla vita di un’intera città. 


Collettivo ex-caserma liberata

martedì 10 giugno 2014

10.06.14 siglato l'accordo, noi andiamo avanti! || giovedì 12 incontro pubblico alla Ex-Caserma Liberata

Oggi a palazzo di Città è stato siglato un accordo che ufficializza il passaggio nelle mani di Fuksas di tutte le fasi di progettazione dell’area della Caserma Rossani. La firma del contratto per il master plan del concorso “Baricentrale” (rimandata di tre giorni per non mettere in difficoltà il neoeletto Decaro), suggella un percorso istituzionale condotto nelle stanze inaccessibili del potere e impermeabile a ogni processo reale di protagonismo delle persone e di condivisione delle proposte e delle scelte. Nessun riconoscimento è stato dato all'unica esperienza che in questi mesi ha posto con forza la questione politica dell'autogestione dei beni comuni come riappropriazione di beni materiali della collettività e come redistribuzione alla cooperazione sociale di risorse immateriali come conoscenza, cultura, relazionalità. La nostra presenza ha messo l’ex sindaco nelle condizioni di dover sostenere alcune cose improbabili se non del tutto mendaci. Emiliano ha sostenuto che la nostra presenza nella Ex-Caserma Liberata sia stata totalmente legalizzata dal Comune di Bari, così come si è sforzato di mostrarsi stupito quando abbiamo cercato di ricordargli che acqua e luce non sono mai arrivati nella Ex-Caserma e che nella delibera del 15 aprile non si parlava di alcun “allaccio” al contrario di quanto sosteneva. Non abbiamo potuto leggere interamente la documentazione firmata oggi, ma solo che la parte della determina del 28 Maggio scorso, in cui era scritto che non era prevista alcuna partecipazione per quanto riguarda il primo stralcio, era stata modificata con un giro di parole che sostanzialmente nonne cambiava minimamente il significato: ossia che la partecipazione dei cittadini al progetto è solo consultiva, gestita interamente nelle dallo studio Fuksas e che l’amministrazione continuerà a decidere dell’area rossani senza instaurare nessun modello di partecipazione reale in cui i cittadini possano avere, non solo possibilità decisionale, ma nemmeno possibilità di parola. Emiliano ha rinnegato ciò che è stato scritto dai suoi dirigenti ( il testo della determina) e lo stesso progetto Fuksas (dopo averlo scelto fra molti altri con decisamente più verde e meno volumetrie) dicendo che la Rossani non ha bisogno né di parcheggi né di Auditorium, ma solo di verde. Ma la valenza delle sue parole è dimostrata dai fatti: non ci è stata data la possibilità di leggere interamente il testo della determina modificata, né di parlare con Fuksas, né di vedere le modifiche riguardanti il primo stralcio che sul momento eravamo riusciti a leggere e segnalare e che Emiliano si è subito impegnato a riscrivere… a porte chiuse. E’ quindi questa la reale partecipazione, assicurata dalle dichiarazioni dell’ex sindaco? Non ci è stato concesso di entrare nella stanza in cui Emiliano e Fuksas, alla presenza della stampa, siglavano l’atto di intesa. Abbiamo atteso dunque all’uscita per poter aver un confronto anche con l’architetto. Nel frattempo molte volanti di vigili urbani e carabinieri sono arrivate a palazzo di città. Con un fare decisamente provocatorio alcuni di noi sono stati identificati, spinti e sono stati sequestrati i telefoni di chi faceva dei video ( che abbiamo recuperato). Non abbiamo compreso il motivo di tanta aggressività nei confronti di persone che attendevano tranquillamente, ma poi ci è stato chiaro. Mentre discutevamo con carabinieri e vigili urbani all’interno dell’ingresso dell’aula consiliare, Fuksas e Emiliano sono passati senza essere interpellati. 



A parte le provocazioni, una cosa è certa: senza il collettivo della ex caserma liberata la determina sarebbe stata firmata, senza la possibilità di alcuna partecipazione. Non sappiamo ancora in cosa consiste la modifica, se cambierà qualcosa, se verranno comunque progettati parcheggi e auditorium nonostante Emiliano abbia negato e rimangiato l'intero progetto davanti a tutti. Andiamo avanti senza illusioni, la partecipazione non è una rappresentazione nel teatro delle istituzioni, va praticata tutti i giorni, è reale, e talvolta si conquista a spinta. La nostra presenza all’interno della Ex-Caserma Liberata non è legittimata dal sindaco ma dalla riappropriazione diretta degli spazi e dalla realizzazione dei propri bisogni, che nella Ex-Caserma Liberata si sono tradotti in molteplici iniziative politiche, culturali e sociali e nella realizzazione sempre in divenire di progetti come la palestra popolare, l’orto sociale, lo skate-park, la libreria sociale, il cineteatro e i futuri campi da calcio e da basket. 



Tutti progetti popolari, fuori dalle dinamiche del profitto e del capitale, autorganizzate attraverso assemblee che sono una reale, per quanto impegnativa, forma di democrazia diretta. Per discutere degli ultimi avvenimenti e di ciò che oggi è stato siglato e del futuro della Rossani, invitiamo tutti a un incontro pubblico giovedì 12 giugno alle ore 18.00 negli spazi della ex caserma liberata.

Collettivo Ex-Caserma Liberata