venerdì 12 dicembre 2014

La partecipazione non è un pranzo di gala.

Nell’ultima settimana il Comune ha avviato il processo partecipativo riguardante la Caserma Rossani. Abbiamo partecipato ai primi due incontri e ai tavoli di lavoro, molto leopoldescamente chiamati “atelier”. Questi tavoli discuteranno riguardo un’area ben precisa, il cosiddetto “primo stralcio” del progetto, che comprende l’area fra le vie DeBellis, Petroni, Croce e i tre edifici in linea a sud, quella che un tempo fu la Polisportiva Rossani e dove ora, sulle basamenta della città di Federico, c’è lo skate park esterno, il nostro orto sociale e il campo da calcio quasi ultimato. Questa area è , da contratto firmato fra l’amministrazione e lo studio di architettura Fuksas, il primo dei tre stralci in cui è stato suddiviso il progetto di riqualificazione dell’intera area ( comprendente Caserma Rossani e stazione Centrale ).


sabato 22 novembre 2014

Nessuno dimentichi, nessuno perdoni – I giorni di Benedetto, settimana di mobilitazione verso la giornata antifascista del 28 Novembre

Benedetto vive! nonostante una squadraccia fascista lo abbia colpito a morte il 28 novembre di 37 anni fa, tra le strade di quella Bari Vecchia che ha sempre abitato.

Benedetto vive! nonostante non sia stata mai fatta chiarezza sulle molteplici mani infami ed assassine che lo raggiunsero.

Benedetto vive! nonostante l’operato della magistratura barese, che di quella vicenda dolorosa, fu parte attiva, ignorando con dolo le responsabilità del MSI e della Passaquindici e facendo in modo che, le responsabilità ricadessero su di uno squilibrato, morto successivamente in carcere in circostanze misteriose.

Bendetto era un comunista, un operaio, un barivecchiano antifascista che lottava contro la desertificazione del suo quartiere a favore dei futuri quartieri ghetto in via di costruzione alla periferia della città e fu ucciso al termine di una strategia della tensione che vedeva i quartieri della città infestati da bande fasciste. Dalla sede della Cisnal, dalla Passaquindici, dai loro posti di ritrovo, il Bar Esperia, il Bar degli Amici, la Casa della Panna o negozi quali Al Kazar e Disco mix partivano le squadracce fasciste che imperversavano in città, colpendo comunisti, militanti e operai, al soldo e in connivenza con chi, al governo della città all’epoca, aveva deciso del destino e della cittadinanza di una intera comunità.



Sono passati 37 anni dall’omicidio di Benedetto Petrone, dall’omicidio di Walter Rossi e siamo qui a parlare di fascismo e antifascismo perché al di là della non curanza dei media e del silenzio agghiacciante della sinistra istituzionale e di governo (neanche nei casi più eclatanti come quello di Tor Vergara a Roma si usano le parole - razzismo, fascismo - quasi ad averne solo il timore di dover prendere in considerazione l’esistenza stessa dei termini e di ciò che rappresentano), i fascisti sono tornati per le strade.

Noi siamo ben consapevoli che i fascisti di oggi siano ben diversi dai fascisti degli anni 30 o degli anni 70, in quanto sempre più assoggettati e funzionali alle logiche del capitale. Difficile non vedere la radice “estetico-politica” che accomuna il fascista e il borghese neoliberale, nei provvedimenti che si ispirano alla cosiddetta tolleranza zero: la “nobile” crociata per la legalità spesso funziona come foglia di fico dietro la quale si nasconde la volontà molto più prosaica di ripulire la città da tutta le tipologie degli “inestetismi parassitari”: emarginati, mendicanti, matti,fannulloni, barboni, tossici, nomadi, prostitute.

L’individuazione del nemico di turno da combattere: il migrante, l’omosessuale, il senza fissa dimora, da dare in pasto ai media come “pericolo” per la collettività è il perno sul quale costruire nuove “emergenze” per distrarre dai reali responsabili della povertà e dello sfruttamento diffuso, della distruzione della qualità delle nostre vite e dell’ambiente che ci circonda. Nazionalismo e razzismo sono strettamente interconnessi fra di loro, così come lo sono razzismo e sessismo, perché è proprio ciò che legittima le diseguaglianze reali, ciò che mantiene le gerarchie sempre esistenti, che i fascisti bramano e difendono, ricevendo sempre più consensi in una società decadente come “la nostra”, sempre più ignorante, rinchiusa nelle proprie paure e diffidenze verso l’altro.

Il caso ignobile di Tor Sapienza, dove per fare proselitismo tramite posticci comitati di quartiere, i fascisti hanno attaccato fisicamente con lanci di sassi, ragazzini profughi di guerra ospiti del centro di accoglienza o l’infame aggressione, qualche giorno fa, nei confronti dei sostenitori e dei giocatori della squadra di calcio popolare l’Ardita, non sono altro che gli ultimi due episodi di una escalation al livello nazionale fomentata da organizzazioni di estrema destra e partiti razzisti.



Per noi, l’antifascismo è un valore che proviene da lontano perché abbiamo memoria di guerre passate, attentati nelle piazze e su i treni delle vacanze, di omicidi politici e aggressioni squadriste, ed è una pratica di mobilitazione permanente di controinformazione e di vigilanza, perché fra le strade baresi le svastiche, le celtiche, le scritte contro gli immigrati sugli autobus e nei pressi delle piazze oramai si confondono fra i TVB e i “ti amerò per tutta la vita”.

Per ricostruire la linea della memoria che lega la morte di Benedetto e la successiva reazione popolare ed antifascista di quei giorni con gli avvenimenti di oggi, per parlare di come si può praticare l’antifascismo, vi proponiamo un ciclo di incontri, presentazioni, proiezioni e dibattiti all’interno degli spazi della Ex-Caserma Liberata che culmineranno con la giornata del 28 Novembre.

Invitiamo tutti e tutte a esserci all’iniziativa – I Giorni di Benedetto, un dibattito nell’aula II dell’Ateneo di Bari alle ore15.00; per riaffermare con i nostri corpi che Bari è Antifascista, durante il corteo del 28 Novembre, che partirà alle ore 18.30 da piazza Umberto per percorrere le vie di Bari e di Bari Vecchia e che si concluderà con una manifestazione di piazza con il contributo militante di Suoni Mudù, Acero Moretti e C.u.b.a. Cabbal.

Contro i vecchi e i nuovi fascismi per una società, egualitaria, laica e solidale.

Contro le grandi opere, lo sfruttamento e la militarizzazione dei nostri territori al solo scopo di far guadagnare imprese private a scapito della collettività.

Contro il Jobact, lo Sbloccaitalia e le politiche repressive del governo Renzi, inflessibili contro i deboli, i senza casa e gli antagonisti, e ubbidienti nei confronti di Banca Centrale, Confindustria e padronati vari.

Contro il silenzio sugli omicidi di stato, per svelare le complicità di magistratura e forze dell’ordine.

Gli/le antifascisti/e baresi


mercoledì 12 novembre 2014

Presentazione del libro ANTIFA - Storia contemporanea dell'antifascismo militante europeo - Ed. Redstarpress

Mercoledì 26 Novembre, ore 19.00 

nell'ambito dell iniziative di avvicinamento alla giornata antifascista del 28 Novembre in memoria dell'omicidio, per mano fascista, di Benedetto Petrone, 

presentiamo Presentazione di ANTIFA - Storia contemporanea dell'antifascismo militante europeo - Ed. Redstarpress

ne discuteremo con l'autore Valerio Gentili 
e con Cristiano Armati 



Dove e quando ebbe inizio il cammino di Alba dorata, il movimento neonazista greco che ha recentemente scosso l'immaginario della democratica Europa? 
Cosa ha permesso al Front national francese di divenire il partito più votato tra la classe operaia d'Oltralpe? Chi ha contribuito alle fortune elettorali dei neofascisti seguaci del defunto fuehrer austriaco Jorg Haider?
Questo libro ripercorre le vicende europee legate alla prepotente rinascita del radicalismo di Destra all’indomani del crollo del muro di Berlino, ma soprattutto la storia misconosciuta di quei gruppi antifascisti che ad esso si contrapposero. 
Una guerra sotterranea, combattuta senza esclusione di colpi lontano dai riflettori dei Media e della politica mainstream. Antifa, Black block, Chasseurs... uno scontro sanguinoso per le strade del vecchio continente tra uomini, simboli e vessilli irriducibilmente antitetici nel cuore dell'attuale Europa globalizzata.

durante la presentazione sarà presente un banchetto con la distribuzione dei titoli della Redstarpress

|| Il lato nero della crisi || Alba dorata e l'antifascismo oggi in Grecia || con il Collettivo No Mans Land Patrasso

Apriamo la settimana di eventi verso il 28 Novembre parlando di neofascismi con un compagno del Collettivo No Mans Land di Patrasso.



Episodi come quelli di Tor Sapienza, ci fanno capire come Casapound e Lega Nord in Italia stiano seguendo l'esempio di Alba Dorata in Grecia, che nel 2009 comin­ciò a rac­co­gliere voti e con­sensi ope­rando nel cen­tro di Atene sotto le men­tite spo­glie di sedi­centi «Comi­tati di cit­ta­dini». 
Con la scusa del «degrado», ad esem­pio, i neo­na­zi­sti greci chiu­sero un parco gio­chi rite­nuto rifu­gio not­turno per migranti e tac­cia­rono di «estre­mi­smo» gli anti­fa­sci­sti. Da lì in avanti, le aggres­sioni a migranti e mili­tanti di sini­stra furono all’ordine del giorno.
Che que­sta fosse la stra­te­gia a par­tire dalla peri­fe­rie romane lo aveva anti­ci­pato nel corso di un incon­tro dell’estrema destra del giu­gno scorso il leghi­sta Mario Bor­ghe­zio, garante dell’alleanza tra Lega e Casa­Pound, invo­cando l’ex fon­da­tore di Avan­guar­dia nazio­nale Ste­fano Delle Chiaie con l’appellativo di «coman­dante». «Per­ché non far brec­cia nel cuore dei romani e orga­niz­zare noi delle ini­zia­tive per difen­dere la grande bel­lezza di que­sta città, vio­len­tata schi­fo­sa­mente da quelli che l’hanno riem­pita di immi­grati e di immon­di­zia?», disse Bor­ghe­zio in quell’occasione.
Ma senza andare troppo lontano, la "reazione indignata" dei cittadini del quartiere Libertà per l'arrivo dei migranti sgomberati dalla casa del rifugiato ci mostra come anche la città di Bari sia ammantata da un razzismo che nasce da carenze culturali e dalle difficoltà economiche ma che è sempre e comunque eterodiretto dalle organizzazioni e dai partiti della destra radicale.
Il fascismo serpeggia sempre più forte in Europa e si nutre della crisi economica e politica per serrare le sue fila brutali e legate a filo doppio con gli interessi economici del capitale.
Crediamo che solo attraverso un movimento antirazzista e antifascista che denunci chiaramente chi sono i veri fautori del disastro che stiamo vivendo questi fenomeni possono essere arginati e combattuti.
Cominciamo a farlo incontrandoci domenica.

a seguire 
ore 21.00 - SocItalia. La storia d'Italia soffocata in 5 fasi", di e con Giulio Bufo Giulio

C'è un filo storico che collega l'incontro di Teano (26 Ottobre 1860) e la fine del fermento del movimento dei movimenti (2002)? C'è un filo storico che collega il biennio rosso (1919-1920) e la costituzione "carta straccia"? C’è un filo storico che unisce il fallimento del CLN e la morte di Pasolini? C’è un filo storico che unisce Portella delle Ginestre all’omicidio Impastato? Questo è quello che cerco di spiegare in questa breve performance-reading.
Ciò che è stato taciuto dall'Unità d'Italia a Matteo Renzi

venerdì 24 ottobre 2014

La campagna elettorale, le emergenze immaginarie e l’intolleranza

Con l’inizio della campagna elettorale per le regionali dell’anno prossimo, ritornano le strumentalizzazioni ai danni del collettivo Ex-Caserma Liberata; tirati in ballo come uno dei tanti elementi da buttare nel tritatutto elettorale e al centro di una massiccia campagna stampa, orchestrata dai giornali di centrodestra di questa città, siamo oggetto di affermazioni ai limiti del grottesco da parte dei consiglieri comunali di centrodestra FIlippo Melchiorre (Fratelli d'Italia) e Anita Maurodinoia (Lista Schittulli). Filippo, Anita, state sbagliando tutto perché parlate di concerti e di legalità, di schiamazzi notturni e gente ubriaca come se l’Ex-Caserma Liberata fosse un club o un locale notturno. In 9 Mesi di occupazione abbiamo promosso oltre 130 iniziative politiche, presentazioni di libri e fumetti, spettacoli teatrali e danza, concerti; affrontato tematiche che vanno dalla questione palestinese al “terzo paesaggio”, dal reddito di esistenza a come realizzare un orto; abbiamo promosso eventi come il Busker Festival e il Vegan Riot Days oltre che il festival Rotta Indipendente e abbiamo fatto tutto questo autofinanziandoci attraverso il contributo libero; 

L’elenco delle iniziative per mesi avvenire è lungo come è lunga la lotta per riaffermare i diritti negati ad una generazione che non ha futuro perché non ha un lavoro o se lo trova è ai limiti della schiavitù; sottopagati nella ristorazione e nei club ai quali ci paragonate, dove si è condannati a lavorare sino a 8 ore per 20, massimo 25 euro, a nero; imbrigliati nei call center pollaio, fra i 3 euro lordi ad ora e rapporti di lavoro medioevali; sottoposti a turni e condizioni di lavoro da inizio 900 nelle ditte della logistica come nella grande distribuzione dove i contratti di apprendistato sono diventati il compressore nel quale rinchiudere tutte le persone comprese tra i 20 e i 30 anni a 6/700 euro al mese con gli straordinari obbligatori e non retribuiti. Intrappolati dalla promessa di un lavoro, sempre evocata e quasi mai realizzata; l’università, i giornali, le agenzie di comunicazione e marketing chiuderebbero all’istante se non potessero più contare sul lavoro gratuito dato in cambio di una firma, in cambio di visibilità, in cambio di una promessa d’assunzione che non arriverà mai. 

L’Ex-Caserma Rossani è stata liberata per rispondere il bisogno di avere un luogo dove riaffermare diritti e bisogni negati, dove poter ridare valore al tempo, dove mescolare le comunità che non trovano spazio o semplicemente nel dare la possibilità, a chi ha solo 2 euro in tasca o non ne ha proprio, di sentirsi un concerto o di avere un luogo dove stare che non sia la strada; un atto politico che non siete in grado di comprendere perché volete vedere solo schiamazzi e accaparravi qualche voto sulle nostre spalle. Collettivo Ex-Caserma Liberata

giovedì 23 ottobre 2014

Strike called || Cos'è il JOBS ACT e come si sciopera nell'era della precarietà || con G. Amendola e G. Pisani

In questi giorni il Jobs Act viene discusso nella Commissione Lavoro della Camera.
COS’è IL JOBS ACT? COME POSSIAMO FERMARLO?



Ne discutiamo con Giso Amendola, professore di Filosofia del Diritto Unisa, progetto Euronomade, e Giacomo Pisani, dottorando di Filosofia del Diritto Unito, autore del libro "Le ragioni del reddito di esistenza universale"



Davvero il Jobs Act parla “solo” di Articolo 18 come dicono i media? O forse c’è qualcosa di più?
Demansionamento, videosorveglianza per tenere sotto controllo lavoratori e lavoratrici, precarietà diffusa ed estesa a tutte e tutti… Know your enemy significa conoscere chi ci colpisce, perchè e come. Per capire ed organizzarsi.



Come si blocca la produzione materiale e immateriale di un paese dove i diritti dei lavoratori sono già stati in gran parte disintegrati, dove altissima è la percentuale di nuovi precari, disoccupati, malpagati. In una società a capitalismo avanzato in cui i luoghi della produzione sempre più si polverizzano nel territorio. Come si agisce contro i governi della crisi che in nome dell’Austerity e della deregulation stanno aggredendo pesantemente le condizioni di vita di milioni di persone. Quali e quante sono le figure dello sfruttamento e della subordinazione sociale e come possono unire le proprie lotte. Come si mette insieme mutualismo e resistenza per un percorso che rivendichi una trasformazione sociale sempre più necessaria. Sono alcune delle domande che hanno animato il confronto dello strike meeting di Roma e che hanno lanciato la costruzione dello sciopero sociale per il 14 novembre 2014.

L’invito è esteso a tutti e tutte: precar*, lavorator* dipendenti e autonomi, student*, disoccupat*, ognuno secondo le proprie possibilità: VERSO LO SCIOPERO SOCIALE!




mercoledì 22 ottobre 2014

Denunciamo la campagna intimidatoria e repressiva di polizia, magistratura, fascisti e giornalisti

In merito agli articoli - La Repubblica - Bari, 21/10/2014, p. 2 "Dai No Tav alla bomba in aeroporto gli antagonisti della porta accanto" – e La Gazzetta del Mezzogiorno - Bari, 21/10/2014, p. VI "Raid nel club di Forza Nuova - si indaga nella ex Rossani - Indagini della Digos tra alcuni degli «okkupanti»"

Tra risate (spesso isteriche) e legittime preoccupazioni, la lettura degli articoli di questa mattina sulla Gazzetta del Mezzogiorno e soprattutto sulla Repubblica ci lasciano esterrefatti e arrabbiati; arrabbiati perché veniamo tirati in causa con le modalità di sempre, senza analisi, senza confronto, attraverso le veline della questura e i vaneggiamenti complottisti di chi vede organizzazioni terroristiche, black block e comunisti ad ogni angolo, che tramano per screditare chi, a Bari, lotta politicamente contro le speculazioni edilizie, contro il lucro sulle spalle degli immigrati, contro la devastazione ambientale a solo favore delle imprese private, contro i fascisti, che nel silenzio dei media nazionali, colpiscono oramai con cadenza settimanale immigrati ed emarginati, oltre che antagonisti e solidali, in tutto questo fottuto paese.

Sono tante le cose che vorremmo dire e vorremmo dirle come piace a noi, cioè in un relativo caos di voci differenti contemporanee / una sinfonia di punti di vista che si chiedono

Perché, quando i fascisti menano e uccidono per le strade di questo paese, tutto passa nel silenzio dei media e invece, quando sono i fascisti ad essere menati, tutti i riflettori sono puntati sui soliti nomi… sti maledetti “comunisti”, sono stati loro, sono stati quelli dell’Ex-Caserma Liberata, sono stati quelli di Villa Roth ad aggredire i fascisti. - Raid nel Club di Forza nuova, si indaga sulla Ex-Rossani – titola oggi la Gazzetta del Mezzogiorno.

Noi, siamo convinti che i fascisti di oggi siano ben diversi dai fascisti degli anni 30 o degli anni 70, in quanto sempre più assoggettati e funzionali alle logiche del capitale, nell’individuazione del nemico di turno da combattere, i comunisti, gli anarchici, gli immigrati, gli omosessuali, i senza lavoro e senza fissa dimora, da dare in pasto ai media come “pericolo” per la collettività, come il nemico di turno sul quale costruire una nuova emergenza nazionale. Nazionalismo e razzismo sono strettamente interconnessi fra di loro, così come lo sono razzismo e sessismo, perché è proprio ciò che legittima le diseguaglianze reali, ciò che mantiene le gerarchie sempre esistenti, che i fascisti bramano e difendono ricevendo sempre più consensi in una società decadente come “la nostra”, sempre più rinchiusa nelle proprie paure e diffidenze verso l’altro.

Rivendichiamo l’antifascismo come pratica politica e siamo al fianco di tutti gli antifascisti di questo paese ma questo non significa che l’evento sia riconducibile al collettivo della Ex-Caserma Liberata e/o Villa Roth, ben che meno possiamo essere responsabili per tutto ciò che di brutto può accadere ai fascisti di questa città.

I giornali di questa città, da un lato descrivono il Covo fascista come un luogo di socialità per i fascisti baresi dipingendoli come dei “bravi ragazzi”, dall’altro indicano precisi colpevoli, quell’dell’Ex-Caserma Liberata per la Gazzetta del Mezzogiorno, quelli di Villa Roth per La Repubblica. Fate schifo, non c’è altro da dire, non ci sono altre analisi politiche da fare o assemblee da tenere per discutere dall’argomento.

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Perché certe assonanze scritte?
Perché associare al collettivo di Villa Roth l’etichetta di “cellule impazzite dell'estremismo barese” – bombaroli – ripetiamo BOMBAROLI – in quanto l’articolo a firma di Giuliano Foschini su Repubblica, fa riferimento ad una indagine della Direzione distrettuale antimafia, ad un “un ordigno artigianale ma assai preciso che testimonia una certo tipo di preparazione” ritrovato nel cestino dell'aeroporto di Bari e che chiama in causa i compagni di Villa Roth. Vecchie logiche, vecchia chincaglieria da magistratura anni 70, articoli di giornali compiacenti e indagini truffa ai danni di chi pratica il dissenso e l’antagonismo sociale, di chi ha un punto di vista differente sulla vita, le relazione, la socialità.

Denunciamo la campagna diffamatoria, a mezzo stampa messa in piedi da La Repubblica a firma di Giuliano Foschini contro i compagni di Villa Roth, rigettiamo la strategia della tensione che polizia, magistrature e giornalisti compiacenti stanno montando nei confronti dei compagni di Villa Roth, che oltraggia il lavoro politico e sociale che i compagni hanno portato avanti negli anni e che mira solo ed esclusivamente a creare paura e tensione.

A conferma del clima di tensione che monta in città, ieri sera, ignoti hanno lanciato fumogeni rossi, a più riprese all’interno dell’Ex-Caserma Liberata durante l’assemblea di gestione; Noi non cederemo alle provocazioni di chi, approfittando delle acque torbide e del clima di tensione, cerca di alzare il tiro.Invitiamo tutti i compagni e tutti i frequentatori della Ex-Caserma Liberata alla mobilitazione generale SABATO 25 OTTOBRE, ALLE ORE 17.00 ASSEMBLEA APERTA

Collettivo Ex-Caserma Liberata

sabato 11 ottobre 2014

VEGAN DAYS - Festival di cultura e alimentazione vegana

VEGAN RIOT è un collettivo nato nell'Ex Caserma Liberata che ha come scopo la diffusione di idee e pratiche basate sull'antispecismo attraverso proiezioni, dibattiti, cene, banchetti informativi. La due giorni si propone come mezzo per conoscere e confrontarsi con altre realtà operanti sul territorio italiano, trarre spunti di discussione e far nascere nuove proposte in materia di attivismo in Puglia.




• SABATO 11 OTTOBRE •

ore 11:00 Claudio Losghino - Street Art Antispecista Live 
ore 17:00 - Earth Riot - L'Olio di Palma e le implicazioni sulla natura
ore 18:00 Pino Africano - Alimentazione Sana senza sfruttamento di animali
ore 19:00 Ippoasi e Agripunk - Rifugi per animali liberi
ore 21:00 Giovanni Ceresoli - Piccole esperienze di scuole Libertarie Autogestite
a seguire cena sociale accompagnati dalle selezioni di Djset Turbo Teen Rock'nRoll


• DOMENICA 12 OTTOBRE •

ore 11:00 
Colazione Vegana per bambini con spettacolo di marionette e palloncini dalle varie forme
ore 18:00 
Alessandro Ricciuti - Repressione sugli attivisti che si occupano di liberazione animale
ore 18:30 
Proiezione della nuova investigazione di Essere Animali, 'Viaggi Senza Ritorno'
ore 19:00 
Assemblea Pubblica sul movimento antispecista in Puglia
a seguire cena sociale e quindi Spettacoli Teatrali a tema

venerdì 3 ottobre 2014

I nostri corpi e la distopia della Realtà || Comunicato sugli ultimi sviluppi e la questione affidamento

[da dove siamo partiti]
Un collettivo, una occupazione come quella della Ex-Caserma Liberata non nasce dal nulla o dall’estemporaneità di una notte, ma dalla storia individuale e collettiva delle decine di persone che hanno deciso di occupare l’area della Ex Caserma Rossani. Storie che partono da lontano, dalla musica, dalla politica, dalle letture, dal desiderio di cambiare le cose, rivoltare l’esistente, non accontentarsi del dato, per creare alternative possibili e pratiche comuni. Storie che sono partite nei modi più disparati e che sono confluite in esperienze differenti, che si sono incontrate e scontrate nel tempo, che hanno condiviso idee, prospettive e pratiche di lotta.

[Atto I]
Una nuova traccia è stata segnata la sera del primo febbraio, quando è stata liberata dal silenzio, dal vuoto e dall’abbandono l'Ex Caserma Rossani, riempendola con i corpi, le idee, l’elaborazione politica e i bisogni di libertà in movimento che si sostengono sul sapere collettivo, sull’intreccio di bisogni, desideri, pratiche, idee, sullo scambio orizzontale e sul rifiuto del principio di delega e in poco più di sette mesi dal primo passo, sono state autofinanziate, grazie al contributo libero, oltre 120 iniziative politiche e sociali fra presentazioni, proiezioni, dibattiti, concerti, mostre, reading, djset, performance teatrali, libere e accessibili a chiunque ed al fuori di ogni logica di lucro. La posizione politica del collettivo è fissata sul murales all'ingresso:

LOTTARE, contro la speculazione, contro il progetto Fuksas e contro un'idea di città fatta solo di mattoni e decisioni calate dall’alto volte a soddisfare gli appetiti dei soliti imprenditori.
OCCUPARE, spazi da autogestire, per ribadire la centralità dei bisogni di chi non ha nulla, di chi non ha un lavoro e non lo avrà mai, di chi reclama reddito per vivere, di chi non si adatta ad una società che mercifica le relazioni.
RESISTERE, contro il capitale, contro lo sfruttamento, contro la guerra e contro la perdita di senso delle parole assecondate ai dettami del marketing e della pubblicità.


[l'amministrazione Scena prima / Emiliano]
l'atteggiamento dell'amministrazione Emiliano nei confronti del collettivo della Ex-Caserma Liberata è stato di fatto doppiogiochista e voltagabbana fra la delibera di divieto di accesso all'area e di uso delle strutture e dichiarazioni accomodanti a favore di telecamera. Alla richiesta di acqua e luce seguì la farsa della delibera del 15 aprile che prometteva, all'interno di un capestro che dipingeva il collettivo come “custode” a tempo determinato, senza soddisfare alcuna delle richieste avanzaate. In un successivo tragicomico incontro, circa 3 mesi dopo, l'oramai quasi ex sindaco Emiliano ebbe ad affermare: “ma come, non vi hanno dato acqua e luce ?” scaricando la responsabilità sui burocrati del comune e relativi uffici (in)competenti e di fatto svelando il velo di Arianna sulle reali scelte del sindaco sceriffo ovvero non fare nulla e lavarsene le mani.


[l'amministrazione Scena prima/2 / Fuksas e la speculazione]
l'occupazione rivela e mette in luce l'affaire Fuksas che da tempo scorreva nel sottosuolo degli incontri informali fra pubblici amministratori e professionisti “consulenti” per conto di imprese private, ovvero gli ingredienti tipici delle speculazioni edilizie. Sull'area della Ex-Caserma Rossani era prevista una mega speculazione firmata Fuksas e destinata a riempire le tasche dei palazzinari, perennemente inquisiti, di terra di Bari. Da un lato Fuksas ha vinto il Concorso di Idee – Bari Centrale – con un progetto che prevedeva un'auditorium, parcheggio interrato e una collina artificiale, dall’altro firma un contratto in forma di RTP (Raggruppamento temporaneo di professionisti guidato dallo stesso Fuksas) per la realizzazione di opere non definite se non come parco urbano, che insistono sulla stessa area e per le quali non era prevista alcuna progettazione partecipata. In seguito alla pressione che il collettivo e i comitati cittadini hanno esercitato prima e durante la firma dell'incarico fra Fuksas e l’amministrazione Emiliano, il Progetto dell’auditorium veniene “cancellato”. Rimane il fatto che Fuksas ha firmato un incarico che di fatto riguarda un’area che non comprende solo la Rossani, ma che prevede una meccanismo a successivi incarichi per la realizzazione di una “grande opera” lungo tutto lo snodo ferroviario fino all'immensa area del conservatorio e la pubblicazione di alcune bozze rilasciate dallo stesso Fuksas mostrano in maniera evidente la presenza di decine di nuove costruzioni ad uso abitativo e commerciale.


[l'amministrazione Scena seconda / Decaro]
La nuova amministrazione si presenta ai cancelli della Ex-Caserma Liberata diverse volte, sia in maniera informale che formale, proponendo nei fatti un riconoscimento del valore sociale e politico delle attività portate avanti dal collettivo all'interno della Ex-Caserma Rossani tramite l'affidamento, attraverso un comodato d'uso temporaneo, di una parte definita dell'area. Da un lato una possibile vittoria politica, dall'altro un tentativo di normalizzazione di una rara esperienza non allineata. Un collettivo per quanto coeso, vacilla sempre di fronte alle trattative con le pubbliche amministrazioni semplicemente per un trascorso fatto di sgomberi, denunce, trattative farlocche, prese in giro, fino a vere e proprie persecuzioni personali. La decisione presa dopo lunghe assemblee è stata quella di provare a perseguire la strada proposta con tutte le riserve del caso.


[l'amministrazione Scena seconda/2 / Fuksas e la progettazione partecipata]
L’amministrazione Decaro, da l’impressione di cambiare registro relativamente al futuro dell’area dell’Ex-Caserma Rossani e per voce di numerosi assessori, preme affinchè l’incarico affidato a Fuksas sia governato da una azione di progettazione partecipata per la realizzazione di un parco urbano sull’area ove attualmente insiste lo skatepark. Viene emanato un bando per la ricerca di due facilitatori, un grafico e uno sviluppatore di piattaforme web e vengono fatti proclami su i media in merito al futuro laboratorio di progettazione partecipata che dovrà affrontare la questione parco urbano.Nel merito della vicenda le posizioni politiche espresse del collettivo Ex-Caserma Liberata non mutano rispetto al passato in quanto se crediamo che l’autogestione e l’autorganizzazione siano la strada da percorrere per cambiare lo stato delle cose presenti, crediamo anche che una vera progettazione partecipata debba tenere conto delle esperienze pregresse di chi su quell’area insiste con il proprio operato e che debba essere veramente partecipata, sia da coloro che su quell’area hanno sempre lavorato politicamente contro la speculazione e cementificazione sia da quei cittadini che intendono operare per migliorare quelle che sono le condizioni dell’area.

Una vera progettazione partecipata non può essere una sofisticata tecnica comunicativa né una parola dorata con cui farsi campagna elettorale, ma è in grado di creare “comunità”, la dove tutto concorre alla crescita del senso di appartenenza e quindi in definitiva, alla produzione di “nuovo territorio” sottratto alla cementificazione, all’inquinamento e restituito alla terra ed alle attività sociali.
Una vera progettazione partecipata non prevede la presenza di personaggi come Fuksas, che non rappresentano altro che consumo, metricubi di cemento, auditorium immensi (in una città che non ha teatri, cinema veri…), consulenze architettoniche e macchine trita soldi come se non ci fosse un domani.

[Considerazioni]
Noi siamo un collettivo eterogeneo di antagonisti e ribelli che perseguono collettivamente, attraverso la discussione assembleare e la pratica dell’autorganizzazione un diverso modo di intendere la politica, la socialità e le relazioni, rispetto alla parcellizzazione del singolo cittadino che considera la propria opinione come la verità assoluta, in quanto non più in grado di confrontarla con quella degli altri.
Gli amministratori di questa città, negli ultimi 20 anni, indipendentemente dal colore “politico”, sono stati sempre compiacenti agli interessi delle solite famiglie di palazzinari e degli speculatori di turno, se non correi, per interessi personali ed i numerosissimi scandali edilizi e finanziari fatti di sequestri ed inchieste non sono altro che la triste contabilità per anni avvenire.Noi, da sempre, non ci fidiamo, ma siamo qui a giocare con voi una una partita che si gioca comunque sulla nostra pelle e di questo, potete starne certi, noi ne terremo conto.

[e la storia continua]
Nei prossimi giorni continueranno gli incontri tra rappresentanti del collettivo (sempre differenti) e l’amministrazione cittadina al fine di definire, i termini - dell’affidamento – e la veste formale attraverso la quale trovare una sintesi.
L’affidamento non è che un vestito giuridico che veste stretto al processo di autogestione portato avanti all’interno della caserma Rossani. Rimane però, uno strumento per continuare a determinare la progettazione dell’area in maniera collettiva e preservare l’esistente. Continuare a tenere alta l’attenzione sul futuro progetto della Rossani, dare spazi e tempi a una collettività che si incontra, si organizza, si parla in un melting pot di idee, controculture e iniziative preziose per questa città in uno stato sempre più comatoso, sono degli obiettivi politici che vogliamo porci e che rimarcano la differenza fra il movimento e uno spazio fisico.
Il nostro collettivo non sceglie un cambio di forma ma tiene aperte le porte su differenti livelli di lotta, mentre continuerà a percorrere le proprie, in un luogo che non ha intenzione di abbandonare.


Collettivo Ex-Caserma Liberata

venerdì 19 settembre 2014

Poeti per la Rivoluzione - Sarah Menefee alla Ex-Caserma Liberata

“Il sapere rende liberi, è l’ignoranza che rende prigionieri” (Socrate) 

Per questo crediamo che sia fondamentale promuovere e diffondere la cultura in quanto strumento di lettura critica del mondo. Quando la scuola e l’università pubblica vengono spogliate del loro compito di formazione e diventano produttori di crediti in serie, quando la televisione banalizza e uniforma a ribasso l’immaginario collettivo, quando l’editoria si lascia schiacciare dalle richieste del mercato, scegliere di investire risorse ed energie comuni nella costruzione di iniziative culturali, slegate dalle logiche del mercato e dell’eventismo” e che allarghino gli orizzonti del pensiero critico, è vera e propria lotta per la libertà. 



Negli Stati Uniti, in un esercito di poeti – tra cui rappers hip-hop e specialisti in rime – ce ne sono alcuni preziosi, quelli socialmente e politicamente impegnati, quei poeti che hanno individuato nei più emarginati, nei senzatetto, nei dilaniati da povertà e guerra e nella gente accartocciata e gettata in strada la bellezza e il potenziale rivoluzionario facendone il cuore della loro poesia. 
Ora, grazie alle traduzioni di Raffaella Marzano, gli italiani potranno di nuovo riconoscere una compagna della loro sensibilità, quella “stella umana” che è Sarah Menefee. 

ore 19:00 Libreria Sociale Pavloss Fyssas 
Al fianco degli homeless – presentazione del libro Stella umana

___________________________ Chi è Sarah Menfee?

Sarah Menefee nata a Chicago nel 1946, è cresciuta a Reno nel Nevada e vive a San Francisco dal 1978. Poeta, artista, giornalista, fotografa è membro fondatore di Occupy San Francisco e di gruppi come Homes Not Jails, della League of Revolutionaries for a New America e della Revolutionary Poets Brigade. Corrispondente del People’s Tribune è profondamente impegnata nel lavoro a favore degli homeless con gruppi e organizzazioni come la San Francisco Union of the Homeless, la Food Not Bombs e la Homeless Task Force e partecipa alla realizzazione del giornale degli homeless di San Francisco, Street Sheet. Ha lavorato come infermiera, cameriera, barista, ballerina, assicuratrice e negli ultimi decenni come libraia. Ha insegnato poesia a ex detenuti, donne senza fissa dimora, nelle scuole elementari e superiori, a malati di AIDS, in programmi per tossicodipendenti, nelle carceri, nei centri per anziani. Ha partecipato a molte azioni e campagne politiche (scioperi, occupazioni, azioni di disobbedienza civile e azioni di resistenza alle retate della polizia negli accampamenti di homeless). È stata portata in giudizio nel 1991 per aver dato cibo agli affamati "senza permesso" con il gruppo "Food Not Bomb", ma dopo sei mesi di campagna pubblica organizzata a suo favore le accuse sono state fatte cadere. Ha tenuto letture nella Bay Area, negli Stati Uniti e in Italia. Ha partecipato al Festival internazionale di poesia di San Francisco nel 2007, 2009 e 2012. È stata invitata al Festival internazionale di poesia di Baghdad, in Iraq nel 2013. In Italia Sarah Menefee ha già pubblicato con la Multimedia edizioni le raccolte di poesia Il sangue intorno al cuore e Questa mano peritura. Sarah Menefee è la poetessa americana che, più di chiunque altro, ha fatto della New Class, persone vittime di un barbaro sistema capitalista, il rivoluzionario tema della sua brillante sensibilità. Un Must-Read! Jack Hirschman Le poesie di Sarah Menefee impongono la riflessione e sono profondamente commoventi poiché pongono l'intimo all'interno dello spoglio paesaggio sociale e dell'essere senza casa e del bisogno. Al centro del testo c'è il cuore umano, le voci dell'“io” e dell’“altro”. (...) il lettore è in grado di accostarsi, io credo, ai microcosmi di oppressione, violenza e miseria su cui poggia il grande impero. La parola di Sarah Menefee nasce dai non-luoghi formali del vivere politico e sociale. Anzi, del vivere in quanto tale, cioè della vita di tutti i giorni. È questa, la cinica rappresentazione del nostro (cioè, non unicamente americano) vivere distopico, l’essenza della poesia di Sarah Menefee, dove si traduce il suo assiduo lavoro rivoluzionario. Bruno Gullì Il verso di Sarah Menefee risale e trae voce dall’umanità ridotta a contar meno della spazzatura a causa della povertà e dell’emarginazione sociale e ne esprime l’abbandono e il dolore; è un verso ridotto a scheggia da una grande rabbia che ha fatto esplodere la poesia in atroci frammenti.

venerdì 5 settembre 2014

Sull'aggressione di stampo razzista a Corato il 2 Settembre 2014

L'ennesima aggressione con connotazione razzista è avvenuta questa volta a Corato, il 2 settembre, nei confronti di un ragazzo gambese che, “sorpreso” a camminare per strada, veniva fatto oggetto di scherno e deriso, picchiato, inseguito fin dentro casa. Il comportamento delle “forze dell'ordine” è stato quantomeno ritardatario e vigliacco: ritardatario quando il ragazzo va a citofonare ai carabinieri, dopo la prima aggressione, e attende inutilmente per più di dieci minuti l'arrivo di una volante che mai arriverà. Nel frattempo la sua abitazione diveniva bersaglio del gruppo con pietre e spranghe. Vigliacca è la compiacente neutralità dei carabinieri, poichè quando il ragazzo gambese che chiameremo B.B. viene nuovamente vessato, la volante, alla richiesta di un passante di fermarsi e intervenire, risponde sgommando e andandosene, intervenendo solo in un secondo momento quando l'aggressione si era già consumata. Il sindaco Massimo Mazzilli davanti alla noncuranza dei carabinieri nel soccorrere B.B. e al significato razzista e classista che racchiude tale mancanza, non solo riconferma la sua fiducia nelle forze dell'ordine, ma pure non perde l’occasione di strumentalizzare l'accaduto, per promuovere il nuovo sistema di telecamere che verrà presentato a breve dal Comune di Corato. Ancora una volta le istituzioni sminuiscono un atto di razzismo premeditato, definendolo “vile gesto perpetrato da balordi” col fine di ricondurre tutto a un banale e quantomai utile “problema di ordine pubblico” per proporre il solito trinomio: sicurezza uguale controllo poliziesco uguale repressione. 

Mentre condanniamo fermamente questa aggressione, di chiara matrice razzista, ci interroghiamo sulle ragioni, individuandone la causa nell'oppressione sociale e l'ignoranza indotta, che rende gli sfruttati e gli emarginati della società capitalista, per un attimo, carnefici di altri sfruttati. Alienata dalla metropoli e dall'assenza di luoghi di aggregazione, la gente comune vive sotto un bombardamento mediatico assillante, che racconta di un mondo di fantasia, dove la comune condizione sociale di sfruttamento non esiste, dove la contrapposizione sociale non esiste, ma esiste solo la roulette della fama e del successo. Troppo difficile spiegare perché la nostra vita è così differente da quello che si vede in televisione, molto più semplice inventare capri espiatori razziali, odiare il più debole, prendersela col diverso. Un migrante, uno che “ci ruba il lavoro!”, sapete, ci ruba quei bei posti di lavoro che si trovano in Italia, da sottopagati e sfruttati, è stato oggetto di aggressione da parte di chi non è capace di riconoscere in lui un suo simile per condizione sociale ed economica, è stato attaccato da chi sfoga la propria frustrazione nella maniera sbagliata, da chi è senza prospettiva di riscatto, da qualcuno che, la rabbia la sente nella pancia ma non sa da dove viene, come gestirla, cosa farsene. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza a B.B. come a chiunque sia vittima di atteggiamenti di aggressione psicologica e fisica per motivi razziali. 

Sottolineiamo l'importanza di capire le ragioni di tali atteggiamenti e di scovare e rendere palesi le intenzioni di chi continuamente, con il proprio silenzio, sostiene atti del genere. Crediamo necessario denunciare i fatti e combattere chi alimenta questo stato di tensione perenne tra lavoratori italiani e lavoratori stranieri , tra senza casa italiani e stranieri, tra precari italiani e stranieri. Sosteniamo con causa che, se si vuole individuare il responsabile, se si vuole mettere al muro chi davvero trae vantaggi dalla creazione di un clima di sospetto reciproco, di invidia e di competizione, dobbiamo ricercarlo in chi, da anni, attua politiche razziste e xenofobe (come la legge Turco-Napolitano prima, Bossi-Fini poi) con l’unico fine di tenere sotto controllo le trasformazioni sociali e sopprimere le battaglie politiche. La nostra rabbia è contro il capitale, il nostro nemico è la vostra repressione 

Collettivo Ex-Caserma Liberata

giovedì 28 agosto 2014

IL FASCISMO NON PASSERA' - No al raduno nazionale di Casapound a Lecce

I fascisti di CasaPound si preparano al raduno di Lecce, per la loro festa nazionale e nazionalista, che si terrà nel territorio salentino dal 5 al 7 settembre con la compiacenza delle amministrazioni locali. Nonostante i lamenti di chi continua a sostenere che il fascismo non esista più, gli autoproclamati “fascisti del terzo millennio” già si muovono e si sono mossi, con i loro molti nomi (Solidarité Identitès di note posizioni razziste e antisemite, il Circuito, La Salamandra, La Foresta che Avanza) e le loro mille facce. Come sempre, i fascisti s’infiltrano nel tessuto sociale, si travestono da associazioni, si mascherano con iniziative di solidarietà, con l’unico fine di insinuare le loro idee razziste e nazionaliste tra la gente e cavalcare il malcontento popolare, individuando i capri espiatori della crisi nei migranti e in una anacronistica mancanza di sovranità nazionale, come se l’intero sistema-mondo capitalista non esistesse e si potesse tenere fuori dalla porta. 



Nazionalismo e razzismo sono strumentali l’uno all’altro. Così lo sono razzismo e sessismo, perché è proprio ciò che legittima le diseguaglianze reali, ciò che mantiene le gerarchie sempre esistenti, che i fascisti bramano e difendono, questo è il motivo del loro odio verso chi ha orientamenti sessuali differenti, il loro rifiuto della libertà della donna di abortire. Contro questo VERGOGNOSO raduno e tutto ciò che esso rappresenta, aderiamo alla tre giorni antifascista che i compagn* salentini stanno organizzando, e che si articolerà così: 5 settembre: Giornata dello Sport Popolare 6 settembre: Corteo Antifascista 7 settembre: Proiezioni, dibattiti e iniziative sull’antifascismo 

Per maggiori info clicca qui

NO PASARAN! Collettivo Ex Caserma Liberata


venerdì 1 agosto 2014

1° Febbraio 2014 / 1° Agosto 2014 // Ex Caserma Liberata // 6 mesi di occupazione

Sviluppo, progresso, sicurezza, rilancio della produttività, riqualificazione del territorio, libero scambio delle merci, sono le belle parole del nuovo millennio, pronunciate dai consulenti del marketing politico e territoriale e dietro le quali si celano la sottomissione alle leggi del mercato e del consumo, il controllo sociale, l’annientamento delle diversità e la discriminazione dello straniero. La sera del primo febbraio, abbiamo occupato l’Ex-Caserma Rossani, liberandola dal silenzio, dal vuoto e dall’abbandono, riempendola con i corpi, le idee, l’elaborazione politica e i bisogni di libertà in movimento che si sostengono sul sapere collettivo, sull’intreccio di bisogni, desideri, pratiche, idee, sullo scambio orizzontale e sul rifiuto del principio di delega. A sei mesi dal primo passo, abbiamo già consumato diverse suole di scarpe per sostenere e (auto)finanziare, grazie al contributo libero, le 108 iniziative politiche e sociali fra presentazioni, proiezioni, dibattiti, concerti, mostre, reading, djset, performance teatrali, libere e accessibili a chiunque ed al fuori di ogni logica di lucro. 




Da qualche giorno “è comparso” sul muro d’entrata dell’ EX CASERMA LIBERATA un murale che si compone di tre “parole d’ordine”, tre direttrici attraverso cui si snoda il pensiero, l’agire politico che caratterizza lo spazio occupato: 

LOTTARE, contro la speculazione, contro il progetto Fuksas e contro un'idea di città fatta solo di mattoni e decisioni calate dall’alto volte a soddisfare gli appetiti dei soliti imprenditori. 

OCCUPARE, spazi da autogestire, per ribadire la centralità dei bisogni di chi non ha nulla, di chi non ha un lavoro e non lo avrà mai, di chi reclama reddito per vivere, di chi non si adatta ad una società che mercifica le relazioni. 

RESISTERE, contro il capitale, contro lo sfruttamento, contro la guerra e contro la perdita di senso delle parole assecondate ai dettami del marketing e della pubblicità. 





Al netto delle chiacchiere, in sei mesi abbiamo pulito, spazzato, lavato, rimaneggiato, montato e smontato, adattato, ricollocato, aggiustato, segato, piallato ogni pezzo di legno, mattone o altro elemento trovato, per rendere l’EX CASERMA LIBERATA un luogo di scambio che pretende di essere attraversato per essere vissuto perché, la Libreria Popolare “Pavlos Fyssas”, la Palestra Popolare “Morad Tahiri”, il Cineteatro, lo Skate Park “Skate & Destroy”, il Laboratorio Artistico, uno spazio per le mostre, la sala prove (in via di realizzazione), l’infoshop (in via di realizzazione),non rendono l’idea di cosa è giorno per giorno “costruire” l’Ex-Caserma Liberata, se non la si attraversa e non la si vive con tutte le sue meraviglie e tutte le sue contraddizioni. 

6 MESI DI OCCUPAZIONE, SEI MESI DI AUTOGESTIONE, SEI MESI IN RIVOLUZIONE 

Collettivo Ex-Caserma Liberata 


Buskers Festival - 04/06 Agosto 2014

L'Ex Caserma Liberata ospita il primo Buskers Festival a Bari, completamente autofinanziato. Perchè l'arte di strada torni nelle piazze della nostra città, libera da qualsiasi vincolo. Dal 4 al 6 agosto, giocolieri, acrobati, mimi, teatranti, musicisti ed artisti di ogni genere invaderanno la città. Di seguito il programma.




► 4 agosto

 Attracco all'Ex Caserma Liberata (via G. Petroni 8) Sistemazione in area camping.

 Ore 19:00
Buskers Fest in spiaggia, Pane e Pomodoro. Uascezz: Banchetti, musica, giocoleria ed ogni arte di ogni tipo.

Suonano: Crazy ukes, Wrong Way, Flavio P , Rak Shaza, NEDLESS Buskers, Giùvivedo, Progetto Zenith




► 5 agosto

WORKSHOP

 Ore 15.00 - Clown Army Bari - Presentazione Clown Army e Workshop di Militanza Creativa

Ore 17.30
Giocoleria per bambini [spazio esterno]

 Ore 17:45
Danza creativa [sala d'arte]

 Ore 18.30
Afro danza [sala d'arte]
Cerchi [spazio esterno]
Mini hoop [spazio esterno]
Tessuto aereo [spazio esterno]
Tip Tap [teatro]

ESIBIZIONI

 Ore 20.00 - Le Petitap [teatro]

 Ore 21.00 - Pandemonium [spazio esterno]

Ore 21.30 - Daje cor foco! (Devas, FF, Mario) [spazio esterno]

 Ore 22.00
Siamo in due show [Teatro]
Noise Toys [Clown Army]

 Ore 22.30 - Pandemonium [spazio esterno] Suonano: Granny smith, Barbara de Palma e Stefania Ladisa, Friend Sunshine, Jart, Yosefaya, Infiammati Dub, Flavio P., Janek

 Ore 18:00 - Esibizioni di giocoleria e arti circensi, Spettacoli teatrali. Area banchetti.

 Ore 22:00 - Live
Logistic Dublab
No Finger Nails


► 6 agosto

 Ore 15:00 - Concentramento All'Ex Caserma Liberata

 Ore 16.00 - Workshop base di Poi

Ore 17:00 - Buskers in città - Parata & Invasione

 Ore 17:30 - Piazza Ferrarese

 Ore 19:00 - Piazza Mercantile

 Ore 21:00 - Molo S. Nicola (Chiringuito)

 Ore 22:30 (Ex Caserma, Liberata)
Funcis "Dj Sert" (Eterea Postbong Band)
(glitch hop / neurofunk / happy wobblin' music)


► ARTISTI ►

MONE MONE' in "RETRO'" - Uno spettacolo di strada con spirito internazionale, adatto ad un pubblico vario e di qualsiasi età! Klown-Giocoliere rampoliere - Equilibrista - Verticalista - su sedie - Mago - Comico - Fachiro - Mangia fuoco - Sputa fuoco - Pop Corn

 PANDEMONIUM in "SMAZZA IL MAZZO!" (Roma) - Il collettivo Pandemonium presenta "Smazza il Mazzo" uno spettacolo di CircoTeatroRozzo. Il destino del pubblico nelle mani di una cinica cartomante che attraverso quattro arcani disegnerà il percorso della società, tripudio acceso di bastoni, cerchi e dita nel naso, deliri da coprofagia di crociati acrobati del 2014.

 TEDDY in "TEDDY'S SHOW" - Ballon art-Contatto

 SANDRA STOLFA - Aero Yoga - Sfidiamo la forza di gravità appesi a testa in giù! Esibizione aera a cura di Sandra Stolfa! Workshop di Aero Yoga aperto a tutti i pipistrelli del circondario e oltre.....

 CLOWN ARMY BARI - Workshop di militanza frivola e creativa

 ANNA SARAGAGLIA in "LE PETITAP" - Spettacolo comico dove la grande diva Anna Saragaglia conquisterà il suo pubblico a ritmo di tip tap!!!

PEVAS (Finale Emilia MO) - Spettacoli di fuoco-Percussioni-Laboratori di giocoleria per bimbi e danza creativa

 GINETTE - Un'esuberante subrette, viaggiando di città in città vi trasporterà indietro nel tempo....musica swing, scarpette parlanti al suon del tip-tap e cappelli danzanti... A un tratto qualcuno le farà perder la testa e batter il cuore e allora.. fuoco!

POESIE DI MARIANNA DE NAPOLI - Reading poetico-musicale: un viaggio raccontato attraverso voce, violino e chitarra. Giuseppe Capozzo alla chitarra; Edoardo Lattarulo al violino.

Barbara De Palma e Stefania Ladisa - Chitarra e violino

 FAJAH - Beatboxer

Grupo de Capoeira Semente do Jogo de Angola

FLAVIA & FRANCESCA le "DOPPIA F" - Orbit unito alla danza-Staffa; WORKSHOP di base, si tratterà del vero e proprio approccio con l'attrezzo, dalla postura alla respirazione. Approccio con la musica, piani e comprensione dello spazio sia dell'attrezzo che della routine

MARIO - Poi infuocati-Cerchi-Disegni di fuoco Orbit. Workshop di Poi-Mini hoop. TRUCCABIMBI!

SELVAGGIO - Street artist-Spray Aint


domenica 20 luglio 2014

Presentazione del libro, Lascia che il mare entri di Barbara Balzerani [Libreria Sociale Pavlos Fyssas]

Mercoledì 30 luglio alle ore 19.00, presso la Libreria Sociale Pavlos Fyssas - Bari presenteremo e discuteremo con l'autrice Barbara Balzerani, il suo nuovo libro edito da Derive e Approdi - Lascia che il mare entri - 



Tre donne nello scenario del secolo delle guerre e delle rivoluzioni. Ultime tracce di un mondo di relazioni cancellato, di un’umanità di cui il denaro che produce denaro può fare a meno.
Storie che provano a restituire voce alle ragioni ammutolite dalla Storia scritta. Storie del tradimento di saperi, dell’inganno del progresso mercantile, del grande affare delle guerre, della rottura del patto con la vita e del prezzo per non averne difeso le condizioni. Storie di sfiduciata resistenza, di subordinate aspettative, di imprevidenza di morte per vanagloria di crescita illimitata.
Tre donne che si passano il testimone nel racconto del rapido consumarsi della civiltà dell’illimitato sfruttamento di ogni risorsa. La stessa che continua a promettere futuro, felicità e benessere, a vendere il proprio modello a chi oggi ne sta seguendo le orme, dopo aver brutalmente compromesso con i suoi punti di non ritorno la riproduzione di un’impronta umana nella vita del pianeta. Dopo aver sterilizzato nei registratori di cassa libertà, diritti, comunanze e mascherato la sua offerta di ogni miseria con gli ammiccamenti alle virtù della sudditanza.
Tre donne che chiudono in un circolo virtuoso le battaglie di una manciata di generazioni per mantenere il senso di sé e il legame con i fondamenti dell’esistenza. Nel silenzio, nell’ascolto, nella riconoscenza verso chi ha tracciato un percorso forse ancora praticabile.

venerdì 11 luglio 2014

Presentazione dei libri - Resisto. 10 anni senza te, 10 con te e Senza Freni [Libreria Sociale Pavlos Fyssas]

Ore 18: Presentazione del Libro
"Resisto. 10 anni senza te, 10 con te" a cura dei compagni e delle compagne di DAX.
Dedicato a Dax, ucciso perché militante antifascista

Questo libro nasce undici anni fa come dossier di controinformazione, necessario fin da subito per ricostruire la verità sull’omicidio di Davide “Dax” Cesare, avvenuta il 16 marzo 2003. La “Notte Nera” di Milano: prima le coltellate fasciste, poi le cariche e i pestaggi di polizia e carabinieri all’ospedale San Paolo. A poche ore dall’omicidio, mentre la questura giustificava le violenze commesse, i giornali riducevano l’accaduto a un banale fatto di cronaca, in un’operazione mirata a cancellare la matrice politica dell’omicidio.
“Resisto!” oggi diventa un libro che documenta anche tutti gli sviluppi processuali relativi ai fatti di quella notte, che hanno riservato da un lato clemenza e impunità a fascisti e polizia, dall’altro pesanti condanne per due compagni. In queste pagine si attraversano dieci anni di memoria e di lotta, per arrivare al corteo nazionale che ha portato a Milano, il 16 marzo 2013, oltre 10.000 compagni e compagne per Dax e contro il fascismo e il capitalismo.
La Rivoluzione è un fiore che non muore!



Ore 19.30: Presentazione del Libro
"Senza Freni" con l'autore Alex Alesi.

Nella Milano del nuovo millennio, Cristiano è un giovane operaio, che lavora su turni a ciclo continuo in situazione disagiate a stretto contatto con pericolosi agenti chimici.Stufo dell'ennesimo sopruso lavorativo, decide di cambiare vita e diventare un ladro di professione, avere più tempo per se stesso, la ragazza amata, i suoi amici, le sue passioni, ma la vita da ladro risulterà ancora più instabile e insicura di quella del lavoratore precario.
Alex Alesi, dopo averci raccontato in prima persona la sua vita di giovane skin head antifascista, é al suo terzo libro, con una storia di ragazzi di strada, lavoratori precari, sotto pagati, disoccupati, extra-comunitari, birrerie di periferia, serate di musica trash nei centri sociali, controcultura, case occupate, polizia, macchine di lusso, interminabili bevute, amicizia, amore, odio e fughe senza fine...
Una corsa senza freni all'interno di una Milano diversa da quella che si vede nei reality televisivi, dei locali alla moda, dei manager, dei calciatori e delle modelle.