sabato 31 maggio 2014

Al cittadino non far sapere, quanto è buono Fuksas e il suo cantiere!

Cosa si potrebbe fare nella Caserma Rossani con 115.000 euro? Tutte le cose che sono state realizzate fino ad ora nella Ex Caserma Liberata lo sono state senza nemmeno un euro da parte dell’Amministrazione comunale. Cineteatro, Palestra Popolare, Libreria Sociale, Orto Urbano, Bosco Sociale, Skate Park.. tutto questo si è potuto realizzare a costo zero perché in Rossani non c’è niente da costruire, solo immobili da riutilizzare e verde da incrementare. 115.000 euro invece è solo il primo stralcio che il Comune di Bari ha versato a Fuksas, l’archistar che ha vinto il concorso Baricentrale, e che si prepara a mettere le mani sulla caserma Rossani: costruendo, cementificando, “valorizzando” a caro prezzo uno spazio che, invece, dovrebbe essere pensato e progettato dai cittadini baresi. Il progetto Fuksas prevede, infatti, scavi nel sottosuolo al fine di ottenere 800 parcheggi interrati, una gigantesca “astronave” auditorium e verde recintato. Un’opera degna di quella già realizzata dall’amministrazione in p.zza C. Battisti, ma questa volta “firmata” e infinitamente più costosa. All’interno degli uffici comunali, l’iter per realizzare questo progetto non si è mai bloccato in questi mesi. A causa della campagna elettorale, l’amministrazione ha cercato goffamente di tenerlo nascosto ai baresi: prima col silenzio, poi , una volta messi alle strette dalla nostra scomoda presenza, attraverso promesse (ovviamente disattese) di acqua e luce - e infine con una delibera (in data 15 aprile ) che prometteva “supporti provvisori” e laboratori partecipati da consumarsi preferibilmente entro il 31 dicembre 2014. Una delibera alla quale abbiamo risposto con un netto rifiuto. La nostra occupazione non è stata affatto “legalizzata”, come invece è apparso scritto oggi sul Corriere del Mezzogiorno, ma è sicuramente legittimata, vista la partecipazione – reale questa volta – dei baresi a un processo di costruzione collettiva quale è quello che si attua ogni giorno all’interno delle mura della Rossani. Purtroppo la campagna elettorale non è ancora terminata, e quindi ci si sforza di nascondere ancora lo scheletro nell’armadio. Si millanta in alcune slide bianco arancioni di un futuro “grande parco urbano” , di "metri cubi zero" e di “fasi di discussione” con associazioni e cittadini riguardo la Rossani. Nonostante la campagna elettorale sia fatta da grandi esperti del camuffagg.. ehm, della comunicazione, le bugie hanno comunque le gambe corte. Se il progetto di Fuksas verrà realizzato, e pare proprio di sì visto che è il Comune di Bari ha già cominciato a pagare, nella Rossani non ci sarà alcun grande parco e alcuna partecipazione dei cittadini, ma ci saranno, eccome, le cubature di cemento. Basta vedere le foto. Abbiamo dei dubbi piuttosto fondati riguardo la possibilità che Fuksas si sieda a un tavolo con i cittadini baresi per stravolgere il suo progetto già realizzato e già vincitore del concorso. Insomma, noi alle favole non ci crediamo. Noi le favole le facciamo diventare realtà, progettando giorno dopo giorno la Ex-Caserma Liberata. E voi?

Collettivo Ex-Caserma Liberata

mercoledì 21 maggio 2014

Poeti per la rivoluzione - Jack Hirshman all'Ex Caserma Liberata

“Il sapere rende liberi, è l’ignoranza che rende prigionieri” (Socrate)
Per questo crediamo che sia fondamentale promuovere e diffondere la cultura in quanto strumento di lettura critica del mondo. Quando la scuola e l’università pubblica vengono spogliate del loro compito di formazione e diventano produttori di crediti in serie, quando la televisione banalizza e uniforma a ribasso l’immaginario collettivo, quando l’editoria si lascia schiacciare dalle richieste del mercato, scegliere di investire risorse ed energie comuni nella costruzione di iniziative culturali, slegate dalle logiche del mercato e dell’“eventismo” e che allarghino gli orizzonti del pensiero critico, è vera e propria lotta per la libertà. 



L’Ex Caserma Liberata presenta a Bari mercoledì 21 maggio l'unica data in Puglia del tour italiano del grande Jack Hirschman, vera leggenda della poesia e della controcultura statunitense, la voce più politicamente impegnata della Beat Generation. Negli ultimi anni il suo impegno ci ha dato opere di struttura e coscienza politica e poetica, baluardi contro l’ondata di caos e fascismo che sta divorando lo spirito umano. Instancabile lavoratore per la giustizia sociale e la libertà artistica.
La giornata si svolgerà vedendolo coinvolto, alle ore 12:00 nella Libreria Sociale Pavlos Fyssas, in una conferenza stampa con chiacchierata aperta al pubblico sulla controcultura americana e sul ruolo della poesia nei processi di rivoluzione civile antifascista. 
In serata alle ore 21:00, Jack Hirschman incontra sul palco del Cine-Teatro l’orchestra d'improvvisazione RIOT (Rossani Impro Orchestry Timeless) per una performancein cui musica, improvvisazione e recitazione si intrecciano intorno all’impetuosa personalità di Jack.

Poeti per la rivoluzione || Jack Hirschman 

h 12.oo: Dentro e contro la beat generation: la poesia come arma rivoluzionaria 
incontro pubblico e conferenza stampa


h.21.oo: Poesia e musica per la rivoluzione

Chi è Jack Hirshman?

Jack Hirschman è stato in contatto fin dalla metà degli anni Cinquanta con i poeti della beat-generation, ai quali è stato a volte associato. Da loro però si differenzia subito proprio per le sue posizioni politiche. Pur amico di Allen Ginsberg, Gregory Corso, Bob Kaufman, Martin Matz e di tutti gli altri poeti beat, dissente da quella che ritiene una rivoluzione “borghese”, fatta di droghe e misticismo orientale, mentre si sente più vicino politicamente e culturalmente ai movimenti radicali afroamericani (Black Panther Party e tra i poeti Amiri Baraka). 
Professore di inglese alla UCLA di Los Angeles dal 1961 al 1966 ha fra i suoi studenti Gary Gach, Steven Kesslerm, Max Schwartz e Jim Morrison. 
Durante gli anni Ottanta, dirige "Compages", una rivista internazionale di traduzione di poesia rivoluzionaria. Poeti di tutto il mondo vengono tradotti da un gruppo di poeti e traduttori e, di contro, poeti americani vengono tradotti in altre lingue. La rivista viene spedita in 50 paesi a gruppi rivoluzionari e ad organizzazioni culturali. 
È spesso accompagnato da sua moglie, la poetessa e pittrice anglosvedese Agneta Falk, sposata nel 1999.
Nel 1972 Hirschman comincia a scrivere i suoi poemi lunghi che chiama Arcanes. Hirschman descrive gli Arcanes come la trasformazione dialettica materialistica di materiali spesso alchemici o mistici: essi si sforzano di portare avanti il significato spirituale del pensiero e del sentimento dialettico in un senso personale e politico.
Gli Arcani, anche quando toccano temi personali (come nell’Arcano per suo figlio David, morto a 25 anni per un linfoma nel 1982), hanno sempre a che fare con le trasformazioni politiche e sociali. 
Nel 2002 la Before Columbus Foundation attribuisce a Jack Hirschman l’American Book Award for Lifetime Achievement. La motivazione del premio, scritta dal poeta e scrittore David Meltzer recita tra l’altro: <<Jack Hirschman è una figura incredibilmente presente e tuttavia nascosta nella politica culturale e nella vita della poesia americana. Straordinariamente prolifico – ai più alti livelli dell’impegno artistico e del coinvolgimento attivo – il suo lavoro è generoso, aperto, e profondamente critico. La sua critica non è mai banale o inefficace ma ha immensa profondità.>>