venerdì 24 ottobre 2014

La campagna elettorale, le emergenze immaginarie e l’intolleranza

Con l’inizio della campagna elettorale per le regionali dell’anno prossimo, ritornano le strumentalizzazioni ai danni del collettivo Ex-Caserma Liberata; tirati in ballo come uno dei tanti elementi da buttare nel tritatutto elettorale e al centro di una massiccia campagna stampa, orchestrata dai giornali di centrodestra di questa città, siamo oggetto di affermazioni ai limiti del grottesco da parte dei consiglieri comunali di centrodestra FIlippo Melchiorre (Fratelli d'Italia) e Anita Maurodinoia (Lista Schittulli). Filippo, Anita, state sbagliando tutto perché parlate di concerti e di legalità, di schiamazzi notturni e gente ubriaca come se l’Ex-Caserma Liberata fosse un club o un locale notturno. In 9 Mesi di occupazione abbiamo promosso oltre 130 iniziative politiche, presentazioni di libri e fumetti, spettacoli teatrali e danza, concerti; affrontato tematiche che vanno dalla questione palestinese al “terzo paesaggio”, dal reddito di esistenza a come realizzare un orto; abbiamo promosso eventi come il Busker Festival e il Vegan Riot Days oltre che il festival Rotta Indipendente e abbiamo fatto tutto questo autofinanziandoci attraverso il contributo libero; 

L’elenco delle iniziative per mesi avvenire è lungo come è lunga la lotta per riaffermare i diritti negati ad una generazione che non ha futuro perché non ha un lavoro o se lo trova è ai limiti della schiavitù; sottopagati nella ristorazione e nei club ai quali ci paragonate, dove si è condannati a lavorare sino a 8 ore per 20, massimo 25 euro, a nero; imbrigliati nei call center pollaio, fra i 3 euro lordi ad ora e rapporti di lavoro medioevali; sottoposti a turni e condizioni di lavoro da inizio 900 nelle ditte della logistica come nella grande distribuzione dove i contratti di apprendistato sono diventati il compressore nel quale rinchiudere tutte le persone comprese tra i 20 e i 30 anni a 6/700 euro al mese con gli straordinari obbligatori e non retribuiti. Intrappolati dalla promessa di un lavoro, sempre evocata e quasi mai realizzata; l’università, i giornali, le agenzie di comunicazione e marketing chiuderebbero all’istante se non potessero più contare sul lavoro gratuito dato in cambio di una firma, in cambio di visibilità, in cambio di una promessa d’assunzione che non arriverà mai. 

L’Ex-Caserma Rossani è stata liberata per rispondere il bisogno di avere un luogo dove riaffermare diritti e bisogni negati, dove poter ridare valore al tempo, dove mescolare le comunità che non trovano spazio o semplicemente nel dare la possibilità, a chi ha solo 2 euro in tasca o non ne ha proprio, di sentirsi un concerto o di avere un luogo dove stare che non sia la strada; un atto politico che non siete in grado di comprendere perché volete vedere solo schiamazzi e accaparravi qualche voto sulle nostre spalle. Collettivo Ex-Caserma Liberata

Nessun commento:

Posta un commento